lunedì 26 settembre 2011

- A volte mi chiedo che cosa stiamo aspettando?
- Che sia troppo tardi, madame

è che quando sono mesi che non scrivi, poi ti viene anche voglia ma non sai da dove iniziare, cosa raccontare, se parlare dell'ultima ripugnante notizia fresca fresca di figa o metterti a scrivere uno di quei post che capisci solo tu, pieni di rimandi romantici a stati emotivi già passati che però sono stati lì per mesi, cavolo, non pensavi sarebbero passati mai.
E allora non lo so, so solo che questa pagina è rimasta troppo indietro, questo tempo sarebbe tutto da scrivere, per non dimenticare ogni infimo dettaglio del degrado sociale, politico, culturale che respiriamo ogni santa ora.
E forse non ho scritto solo perché in cuor mio aspettavo il giorno in cui digitare in Helvetica 18 maiuscolo che la rivolta è iniziata, finalmente, che anche qui, in questo paese immobile la gente si è svegliata e non spreca tutta l'energia e l'ironia solo a scrivere post o tweet di raffinato sarcasmo, ma è scesa in piazza e fa la rivoluzione.
perchè la vicenda farebbe anche ridere, se non ci fosse in ballo il nostro futuro.

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