mercoledì 27 aprile 2011

Il consumismo dei sentimenti. Considerazioni brevi di un giovane trentenne.

L'intento di questa mia breve considerazione non è critico ma solo di tipo giornalistico. Dopo un sereno ma intenso pensare è maturata in me l'idea che il consumismo merciologico che da quasi 20 anni ha forgiato e ispirato molta parte di giovani italiani - i nati a partire dalla fine degli anni '70 - abbia pesantemente condizionato anche altri lati della vita di una persona. Vi è in effetti, ed io ne sono un esempio chiaro, una facilità nell'acquistare oggetti e nell'intercambiarli alla prima scheggiatura. Le ammaccature non sono consentite nè accettate. Quella sensibilità ad aggiustare, a riparare e a ingeniarsi prima di cestinare l'oggetto colpevole di essersi rotto non vi è più. Quella sensibilità è figlia di altri tempi. Quella sensibilità va ricercata. Ed oggi, a mio avviso, vedo e riscontro in me e negli altri questa stessa facilità e superficialità ma nel consumare e gestire i sentimenti di amore, di amicizia, di stima, di affetto, di rabbia, di antipatia, di simpatia. Con estrema facilità si decide di amare, rispettare, odiare una persona e con altrettanta immediatezza, al primo percettibile cambiamento, si scopre di non amarla, rispettarla, odiarla più. La cura e la volontà di rimediare non vi è più. La perfezione nei rapporti umani ahimè si crede sia un prodotto precofezionato, ci si illude che sia tale, dato e servito in un bel pacco scintillante con fiocco lucente. La perfezione in verità è figlia dell'impegno, del sacrificio, del compromesso, dell'aggiustamento, della progettualità, del coraggio, del rispetto dell'altro, del sudore, dell'ascolto, della responsabilità, della consapevolezza di sè.
Oggi il consumismo dei sentimenti dilaga e noi non ne siamo consapevoli.


Francesco Schiraldi

2 commenti:

  1. E' un onore grandissimo, mia adorata Milly, essere ospitato qui, nella tua casa dei pensieri! Stamane ho ancora molta tristezza nel cuore e questo credo sia dovuto alla paura di perdere una persona che si sa sia la tua anima gemella... Lo so benissimo che in questi casi non vi sono formule magiche nè medicine che possano aiutarti ma anche se ho solo 30 anni posso dire di essere stanco di stare male per amore, vorrei volare come Icaro ma ahimè si cade e si cade spesso! Sono felice di averti come amica perché e non me ne vergogno ho bisogno del tuo sostegno e della tua presenza. Da solo non ce la faccio questa volta! Mi sento debole e molto fragile e ho bisogno che qualcuno mi sorregga. Ti ringrazio per farlo con generosità nonostante i tuoi di dubbi e problemi!

    Ti voglio Bene e te ne voglio pubblicamente! ;-)

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  2. ..completamente d'accordo con il tuo pensiero..nelle cose, nell'amore, così come nel lavoro bisogna accettare il sacrificio, la delusione e la fatica per arrivare veramente a creare quel pacco luccicante a cui tutti aspiriamo..

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