giovedì 25 novembre 2010

Non avevo capito niente

Non c'è gradualità nell'accadere delle cose. Le cose, quando capitano, capitano. E non è nemmeno che puoi accompagnarle, impedire che ruzzolino trascinandoti con loro. Non si può far andare piano le cose che capitano. Non si posso controllare o gestire. Nemmeno capirle, si può.

ecco, soprattutto non si può capirle. lo capisci dopo ciò che è successo prima, quando è già passato il tempo giusto per aggiustare il tiro o per spezzare il filo.
non capisci, non ti capisci, non ti conosci. e ti affanni a cercare di individuare quando è stato quell'istante assurdo in cui le cose sono cambiate, e tu sei cambiata insieme a loro senza opporre resistenza.
comunque il punto è che il come, il dove, il quando non contano, sono dettagli trascurabili, inutili spunti di riflessioni sterili e piagnistei annunciati..ciò che rimane è l'agghiacciante banalità che le cose, quando capitano, capitano..e io, non avevo capito niente.

1 commento:

  1. questo tuo post mi fa pensare al mio di qualche tempo fa, sulla famosa teoria del piano inclinato... non sono mai stata "ruzzolista", ho sempre pensato che mentre le cose capitano ce ne accorgiamo e possiamo affinare il tiro, fermarci, addirittura tornare indietro...ma inizio a pensare che questo mio pensiero riveli una concezione un po' presuntuosa delle proprie capacità d'intervento e di riflessione.
    come se fossimo delle macchine perfette, programmate per prevedere, considerare, ponderare,reagire.
    invece no, siamo esseri umani pieni di debolezze, e a volte le cose capitano e basta, e noi non capiamo niente.
    oggi sono con te mile.
    Lalli

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